sabato 28 settembre 2013

Vivere qui


Il primo post dalla nuova casa era molto denso, ma un po' sbrigativo. Da quando ho pubblicato il mio libro sulla internship, e qualcuno l'ha letto, mi sono state fatte notare cose a cui non pensavo prima. Una di queste era proprio l'approfondire i fatti che sono un po' più strani, per chi è Italiano. Io ormai ci ho fatto il pelo sullo stomaco, ma dovrei essere un po' più specifica per voi.
Per esempio, torniamo un attimo sul fiume Allegheny e al fatto che è arrivata questa papera gonfiabile alta 40 piedi. Allora, 40 piedi significa alta fino al 3° o 4° piano di una casa. E uno si può domandare chi e come ha permesso cotanta ambizione al lattice. Questo progetto di arte pubblica ha girato altre città nel mondo, tra Cina, Giappone, Brasile... Non c'è uno scopo particolare: degli addetti gonfiano questa papera, in acqua (fiume o lago o mare che sia) e poi la mostrano al pubblico, trascinandola con le barche. Ieri c'erano migliaia di persone, penso che siano venuti anche da fuori Pittsburgh, perchè davvero non mi spiego tanta partecipazione. Ed entusiasmo! C'era musica da discoteca, su uno dei ponti di Pittsburgh, dove un DJ incitava la folla e pompava l'evento che di per sè era tanto bello quanto lento: la papera era trascinata controcorrente da una barcona (quella blu che vedete nelle foto) e seguita da un motoscafino che permetteva i movimenti più "fini". L papera, infatti, ha fatto lo zig zag da costa a costa, visto che le persone si erano disposte ovunque, sul fiume.

Ma la papera non è il solo volatile che è recentemente entrato nella mia vita. Ho deciso che farò collezione di gufi, o meglio "allocchi". Anche la mia casa si sta popolando di cose gufose. Se volete contribuire, mandate tutto via posta!
Qui vi mostro i miei pezzi, per ora. Ho anche istituito un'uccelliera ufficiale, in cucina. 

il tappetino del lavandino della cucina: un gufo da $3

Vicino a casa mia c’è una via molto interessante che in pochi blocks contiene tutto quello che mi serve per vivere. Si chiama East Ohio Street e per il momento ho battezzato il notaio (per le bollette del gas), il posto di seconda mano per comprare un paio di cose per la casa, una “bakery” che fa tutto dal pane alle torte iper-lavorate (ma dove io ho preso un caffè alla zucca speziata) e poi un posto di vestiti un po’ pazzo. Ci sono entrata anche per farmi conoscere un po’. Le ragazze alla cassa erano molto gentili e abbiamo subito incominciato a parlare assieme. I vestiti appesi erano un incrocio tra i costumi di Renato Zero e la più moderna “Angela Favolosa Cubista”, che ho di recente visto tornare in auge su Facebook. Io tra le offerte ho trovato una gonnellina nera molto carina che ha un mega orlo di simil-pelle, tutta ondulata, che abbianata ad un sopra assolutamente piatto e neutro si può anche indossare. Ho quindi trionfato ancora una volta nello stile, dettandolo durante il successivo gallery crawl.

Oggi che è sabato, invece, mi sono dedicata a riprendere i contatti con un po’ di persone in Italia e a Pittsburgh.
Ho anche fatto la mia prima laundry a gettoni pubblica! Che ridere… a suo di quartini (di dollaro) puoi comprare tutto: dal sapone alla sacca per i vestiti. Poi Lavi, in 25 minuti, e asciughi. Il tempo dell’asciugatura varia molto a seconda di cosa devi asciugare. Io ho fatto 25 cents per 7 minuti e tutto era ancora umido. Allora ne ho aggiunti altri 50 per un altro 15 minuti, ma ancora era umido. Avevo fatto potenza media, perché temevo il disastro. Ma avendo l’accappatoio dentro, forse avrei dovuto osare di più. Imparerò col tempo e sarò molto più efficiente. Volevo fare qualche foto alla camera da letto, ma non posso: ho dovuto stendere tutto di nuovo, usando il cordino del mio aquilone Italiano.

un dettaglio solo ve lo metto: il mio comodino.
Ho comprato solo il piccolo asse da stiro, il resto c'era già.

Subito dopo sono andata a messa, nella mia chiesa di fiducia (San Stanislao, nello Strip District) dove una banda polacca suonava le canzone da Chiesa a ritmo di polka. Io pensavo fosse uno scherzo: pensate al testo di “Camminerò sulla tua strada Signore” con la musica di un “Fin che la barca va” o “La rosina bella”. La messa comunque è finita e siamo andati tutti in pace. Io verso Downtown per vedere le gallerie d’arte che ieri sera non sono riuscita a vedere. Sono rimasta molto soddisfatta, anche se non si deve essere né deboli di stomaco, né di vista. Né di orecchio. Insomma, a parte la mostra sui pezzi di Lego System, il resto era per un pubblico un po’ preparato. Pittsburgh è comunque una città con le palle! Chi è debole di cuore vada a vedere la paperella gonfiabile.

Ogni giorno incontro i miei landlords, ossia la coppia che mi affitta. Sono molto contenti di avermi qui e hanno detto che adorano il profumo del mio caffè e tutto quello che cucino. Da quando sono qui ho fatto sempre pranzo e cena a casa, senza risparmiare sulla creatività. La prima sera avevo solo una padella da uovo all’occhio di bue e ci ho bollito un po’ di pasta, prima, e poi ho fatto delle uova strapazzate con spezie e ketchup. Poi, man mano che la cucina si attrezzava e la dispensa si riforniva, ho fatto cose più raffinate, tipo un involtino di carne rossa, con spinaci e senape all’interno. Oppure oggi un peperone ripieno di riso e grana, un po’ piccante, cotto al forno. Ho anche fatto un banana bread con un pizzico di lavanda dentro, per le prossime colazioni.
 

Stasera uscirò ancora, a sentire musica con amici.

Voi che farete?

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