Questa è la parola che meglio esprime gli ultimi 7 giorni:
strombatutto. Che era una mia mala interpretazione di “spron battuto” di quando
era bambina. Però in casi come questo, l’interpretazione è meglio della
versione originale.
Vi avevo lasciato solo mercoledì scorso, coi miei divagazioni teatrali,
ma sto giro sono io sul palco. A volte mi sento un po’ come la scimmietta che
deve ballare per forza, davanti al pubblico, ma va bene così: sono qui e ballo.
Volentieri.
Mi chiederete cosa sia successo di così clamoroso, e io ve lo dico.
La cosa fondamentale è che da venerdì ho cominciato un progetto urgente
che mi ha assorbito completamente. Non c’è stato verso di scampare a cotanta
mole di disegni da produrre. Lo faccio con gioia, ma lunedì e martedì ho
lavorato dalle 8 alle 8, mangiando di fronte al computer, senza staccare.
Capita, non spesso per fortuna, ma capita. Io a dire il vero sono contenta di
questa frenesia, perché so che è temporanea. Lavoro col sorriso, il che aiuta.
Dal mio taccuino delle cose notevoli prenderò un paio di eventi a
piacere. Delle foto che ho scattato a caso mi aiuteranno a rendere l’idea di
quello che ho fatto fuori dal lavoro.
Venerdì sera sono stata alla Penn Brewery per il compleanno di un
amico. C’erano i miei amici adulti, tutti professionisti di architettura e
design e la serata è stata deliziosa. Nonostante il baccano delle persone
presenti, rinvigorite dalla birra che scorreva a fiumi, ci siamo anche goduti
una sessione di jazz dal vivo che anche il Blue Note a Milano se le sogna.
Sabato ho incominciato la mia routine casalinga: fatto pulizie e poi
sono andata a fare il bucato nella lavanderia a gettoni. Mentre aspettavo ho
fatto due passi nella zona e ho anche incontrato delle bancarelle di venditori
ambulanti. Ho comprato un paio di cose che mi mancavano, tra cui un casco della
bici nuovo, della mia taglia finalmente.
vicino alla laundry: una casetta
prima carota dell'orto, in studio. Guardate le proporzioni!!!!
A pranzo invece sono andata nel quartiere di East Liberty dove dei
negozi organizzavano dei piccoli eventi per sponsorizzarsi. Io volevo vedere il
negozio di un’amica, Heather, che vende olio e aceto balsamico della
California. Il negozio, aperto ad aprile, è stupendo e sono rimasta colpita
dalla qualità dei prodotti. Il posto si chiama Olive and Marlowe. Ho comprato, per ben $18 ben spesi, un eccellente
aceto balsamico al fico. Da provare. Gli altri negozi erano molto interessanti
anche loro: molti vestiti (nuovi e di marca) e qualche cosa di design. Alcuni
erano temporary store, ma altri sono fissi, tipo il caffè di ZEKE. Caffè
americano, venduto in chicchi, che però viene venduto come se fosse un
prodottone. L’avevo comprato mesi fa, ma la loro Three Rivers Blend alla fine
mi aveva lasciato l’acidino in bocca, quindi ho evitato. Sono solo entrata a
provare gli assaggi gratuiti delle loro miscele, anche per concludere il pranzo
che avevo fatto in un posto africano molto curioso. Ho preso un pollo “jerk”
(trad. bastardo) cotto in una salsa di spezie piccantissime. Era delizioso: tenero
dentro e saporitissimo fuori. Poi però un caffè ci voleva, almeno per
bilanciare il piccante.
Fatto quello, ho biciclettato fino a casa del cugino, la mia casa
vecchia. Li ho salutato tutti e ho aiutato la ragazza che si è trasferita
temporaneamente al mio posto ad ambientarsi. Le ho mostrato un paio di cose del
quartiere e via. Io poi sono andata a fare un piatto da Color Me Mine, per la
mia collezione di gufi. Posto che gufo/civetta si dice owl, ho inventato il
piatto da colazione “owl-ful mornings” che suona tipo “awful”. Awful signica
“orrendo”, ma owlful si può tradurre come “pieno di gufi”. Eccolo: Me lo
cuociono in settimana e poi lo posso usare al mattino.
Sono poi tornata a casa col bus, prima che la tempesta perfetta
arrivasse. Che acquata!
dalla busway potevo vedere i lavori in corso a Homewood Station.
Ho lavorato su quel progetto mesi fa. Che bello vederlo venire su!
Domenica ho voluto provare un’altra chiesa più vicina a casa, dove il
parroco ha cominciato un’omelia con una barzelletta. Mmm… vedremo come va. Mi è
sembrato un parroco un po’ strano. Alla fine della cerimonia, mentre salutava
chi usciva, mi ha scambiato per un’altra persona dicendomi “ma ti sei tagliata
i capelli”. Io ho risposto che non ci eravamo mai visti prima e lui per
scusarsi mi ha dato un promemoria per delle serate che organizzano gli adulti
della chiesa. Al martedì si trovano alla Penn Brewery per un evento del tipo
“Birre e Bibbia”. Un parroco un po’ sospetto… vedremo come va.
L’evento più importante però è stato andare all’IKEA con Marcella, a
prendere il Billy e il tavolo per il Mac. Siamo andate al Ross Town Center dove
ho visto finalmente anche il posto che sia chiama TJMax e vende di tutto, dalle
valigie agli asciugamani, ma di poche marche, tra cui Calvin Klein. Cioè, gli
asciugamani di Calvin Klein, che non costano nemmeno tanto! Che strano
monopolio…
Arrivate a casa, dopo aver scaricato la macchina, siamo andate al
National Aviary, ossia la voliera di Pittsburgh. Dentro c’erano uccelli
bellissimi, ma in gabbie e spazzi troppo piccoli e pieni. A noi ha fatto una
tristezza infinita, ma almeno abbiamo sfruttato l’apertura gratis per il ciclo
Radical Days.
Per consolarci, siamo tornate a casa dove abbiamo montato i mobili
anche grazie all’avvitatore IKEA che si è rivelato una bomba. Abbiamo montato
tutto in pochissimo. Marcella è stata un angelo. Guardate che risultato! Ora ho
il mio ufficio in casa, pure io.
Prima di essere fagocitata dal lavoro, nei giorni precedenti ho avuto
modo di fare qualche cosa in cucina, tra cui un po’ di biscotti (vedi foto). Ho anche
cucinato del cous cous che una sera ho preso con avocado e lime. Una ricetta da
provare assolutamente.
questi hanno un po' di peperoncino
questi sono allo zafferano
Ora: è mercoledì sera, oggi sono riuscita ad arrivare a casa in tempo
decente per non dover paccare il mio amico Eric. Avevamo in programma di andare
al cinema, ma alla fine siamo andati a vedere baseball e a mangiare in un posto
buonissimo: il James Street Gastropub and Speakesy, che mi era stato
consigliato più volte e ora posso consigliare altrettanto pure io.
È stata una serata deliziosa: abbiamo parlato un sacco anche se io ero
a pezzi e col malditesta. Ma sia lunedì che martedì ho dovuto cancellare degli
eventi che avevo in programma, causa lavoro. Oggi non volevo rinunciare ancora.
E quindi poi eccomi qui, a scrivere a voi prima che la mole di cose
diventi troppa per essere scritta.
Questo post lo dedico alla Nonna Rita che domani/oggi compie 87 anni.
Forza Nuni, che sei una forza della natura!
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