mercoledì 9 ottobre 2013

A strombatutto!

Questa è la parola che meglio esprime gli ultimi 7 giorni: strombatutto. Che era una mia mala interpretazione di “spron battuto” di quando era bambina. Però in casi come questo, l’interpretazione è meglio della versione originale.
Vi avevo lasciato solo mercoledì scorso, coi miei divagazioni teatrali, ma sto giro sono io sul palco. A volte mi sento un po’ come la scimmietta che deve ballare per forza, davanti al pubblico, ma va bene così: sono qui e ballo. Volentieri.
Mi chiederete cosa sia successo di così clamoroso, e io ve lo dico.
La cosa fondamentale è che da venerdì ho cominciato un progetto urgente che mi ha assorbito completamente. Non c’è stato verso di scampare a cotanta mole di disegni da produrre. Lo faccio con gioia, ma lunedì e martedì ho lavorato dalle 8 alle 8, mangiando di fronte al computer, senza staccare. Capita, non spesso per fortuna, ma capita. Io a dire il vero sono contenta di questa frenesia, perché so che è temporanea. Lavoro col sorriso, il che aiuta.

Dal mio taccuino delle cose notevoli prenderò un paio di eventi a piacere. Delle foto che ho scattato a caso mi aiuteranno a rendere l’idea di quello che ho fatto fuori dal lavoro.
Venerdì sera sono stata alla Penn Brewery per il compleanno di un amico. C’erano i miei amici adulti, tutti professionisti di architettura e design e la serata è stata deliziosa. Nonostante il baccano delle persone presenti, rinvigorite dalla birra che scorreva a fiumi, ci siamo anche goduti una sessione di jazz dal vivo che anche il Blue Note a Milano se le sogna.

Sabato ho incominciato la mia routine casalinga: fatto pulizie e poi sono andata a fare il bucato nella lavanderia a gettoni. Mentre aspettavo ho fatto due passi nella zona e ho anche incontrato delle bancarelle di venditori ambulanti. Ho comprato un paio di cose che mi mancavano, tra cui un casco della bici nuovo, della mia taglia finalmente.

vicino alla laundry: una casetta



 prima carota dell'orto, in studio. Guardate le proporzioni!!!!

A pranzo invece sono andata nel quartiere di East Liberty dove dei negozi organizzavano dei piccoli eventi per sponsorizzarsi. Io volevo vedere il negozio di un’amica, Heather, che vende olio e aceto balsamico della California. Il negozio, aperto ad aprile, è stupendo e sono rimasta colpita dalla qualità dei prodotti. Il posto si chiama Olive and Marlowe. Ho comprato, per ben $18 ben spesi, un eccellente aceto balsamico al fico. Da provare. Gli altri negozi erano molto interessanti anche loro: molti vestiti (nuovi e di marca) e qualche cosa di design. Alcuni erano temporary store, ma altri sono fissi, tipo il caffè di ZEKE. Caffè americano, venduto in chicchi, che però viene venduto come se fosse un prodottone. L’avevo comprato mesi fa, ma la loro Three Rivers Blend alla fine mi aveva lasciato l’acidino in bocca, quindi ho evitato. Sono solo entrata a provare gli assaggi gratuiti delle loro miscele, anche per concludere il pranzo che avevo fatto in un posto africano molto curioso. Ho preso un pollo “jerk” (trad. bastardo) cotto in una salsa di spezie piccantissime. Era delizioso: tenero dentro e saporitissimo fuori. Poi però un caffè ci voleva, almeno per bilanciare il piccante.

Fatto quello, ho biciclettato fino a casa del cugino, la mia casa vecchia. Li ho salutato tutti e ho aiutato la ragazza che si è trasferita temporaneamente al mio posto ad ambientarsi. Le ho mostrato un paio di cose del quartiere e via. Io poi sono andata a fare un piatto da Color Me Mine, per la mia collezione di gufi. Posto che gufo/civetta si dice owl, ho inventato il piatto da colazione “owl-ful mornings” che suona tipo “awful”. Awful signica “orrendo”, ma owlful si può tradurre come “pieno di gufi”. Eccolo: Me lo cuociono in settimana e poi lo posso usare al mattino.


Sono poi tornata a casa col bus, prima che la tempesta perfetta arrivasse. Che acquata!
dalla busway potevo vedere i lavori in corso a Homewood Station.
Ho lavorato su quel progetto mesi fa. Che bello vederlo venire su!

Domenica ho voluto provare un’altra chiesa più vicina a casa, dove il parroco ha cominciato un’omelia con una barzelletta. Mmm… vedremo come va. Mi è sembrato un parroco un po’ strano. Alla fine della cerimonia, mentre salutava chi usciva, mi ha scambiato per un’altra persona dicendomi “ma ti sei tagliata i capelli”. Io ho risposto che non ci eravamo mai visti prima e lui per scusarsi mi ha dato un promemoria per delle serate che organizzano gli adulti della chiesa. Al martedì si trovano alla Penn Brewery per un evento del tipo “Birre e Bibbia”. Un parroco un po’ sospetto… vedremo come va.
L’evento più importante però è stato andare all’IKEA con Marcella, a prendere il Billy e il tavolo per il Mac. Siamo andate al Ross Town Center dove ho visto finalmente anche il posto che sia chiama TJMax e vende di tutto, dalle valigie agli asciugamani, ma di poche marche, tra cui Calvin Klein. Cioè, gli asciugamani di Calvin Klein, che non costano nemmeno tanto! Che strano monopolio…
Arrivate a casa, dopo aver scaricato la macchina, siamo andate al National Aviary, ossia la voliera di Pittsburgh. Dentro c’erano uccelli bellissimi, ma in gabbie e spazzi troppo piccoli e pieni. A noi ha fatto una tristezza infinita, ma almeno abbiamo sfruttato l’apertura gratis per il ciclo Radical Days.


Per consolarci, siamo tornate a casa dove abbiamo montato i mobili anche grazie all’avvitatore IKEA che si è rivelato una bomba. Abbiamo montato tutto in pochissimo. Marcella è stata un angelo. Guardate che risultato! Ora ho il mio ufficio in casa, pure io.
 
Prima di essere fagocitata dal lavoro, nei giorni precedenti ho avuto modo di fare qualche cosa in cucina, tra cui un po’ di biscotti (vedi foto). Ho anche cucinato del cous cous che una sera ho preso con avocado e lime. Una ricetta da provare assolutamente.
 questi hanno un po' di peperoncino

 questi sono allo zafferano

Ora: è mercoledì sera, oggi sono riuscita ad arrivare a casa in tempo decente per non dover paccare il mio amico Eric. Avevamo in programma di andare al cinema, ma alla fine siamo andati a vedere baseball e a mangiare in un posto buonissimo: il James Street Gastropub and Speakesy, che mi era stato consigliato più volte e ora posso consigliare altrettanto pure io.  
È stata una serata deliziosa: abbiamo parlato un sacco anche se io ero a pezzi e col malditesta. Ma sia lunedì che martedì ho dovuto cancellare degli eventi che avevo in programma, causa lavoro. Oggi non volevo rinunciare ancora.

E quindi poi eccomi qui, a scrivere a voi prima che la mole di cose diventi troppa per essere scritta.
Questo post lo dedico alla Nonna Rita che domani/oggi compie 87 anni.
Forza Nuni, che sei una forza della natura!


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