lunedì 27 ottobre 2014

In salita

La vita è fatta a scale. C'è chi scende, e c'è chi sale.
Sabato (ieri) io ho fatto, con Eric, la Cathedral of Learning a piedi, solo in salita perchè non sono fatta per andare in discesa. Soprattutto le mie ginocchia, quindi non ci provo nemmeno. Siamo saliti due volte, la prima in 11 minuti (dovevamo trovare il percorso, perchè le scale sono divise in 4 diverse, che "scartano" a seconda dei piani) e la seconda in 8 (avevamo figurato la strada da fare.)
Per scendere, abbiamo sempre preso l'ascensore.

Qui sotto vedete la vista (da sotto) di 20 piani, penso, perchè poi si cambia tromba di scale. 

Qui sotto, la vista dalla cima, verso il Carnegie Museum of Art.

E qui invece l'altro lato, verso Oakland e il North Side (molto infondo)



Qui sotto, le "sketchbook pages" che lo studio ha fatto nel 2001, quando hanno restaurato la scala che connette gli ultimi due piani visitabili (36 e 37).



Salita a parte, questo è anche un periodo di conferenze di architettura. Lunedì ce n'era una di un architetto Giapponese, Sou Fujimoto, di cui ho scritto nell'altro blog. Era un po' che non lo rinfrescavo, e ho finalmente fatto un articolo nuovo, e un bel restyling.
Potete vederlo qui.



Sempre parlando di cose "in alto", ecco uno degli ospedali di Pittsburgh, che sovrasta massicciamente la collina di Bloomfield (la Little Italy). Non è bello, intendiamoci, ma quella è la prima vista che si vede dalla collina opposta (Polish Hill) che stavo biciclettando mentre andavo verso la conferenza.
La luce così soffice e rossiccia mi ha scaldato un po' l'animo, un po' raffreddato dall'autunno che avanza.
Pittsburgh: un po' bella, un po' brutta; ha un fascino da scoprire, poco alla volta, affidandosi al caso e "abbracciando" (una brutta traduzione dall'inglese "embracing") la city come lei ti si presenta. Cioè, brutalmente affascinante.



 Ma perchè vi parlo di tutte queste salite? Perchè io punto in alto. E allora eccolo, il momento più alto nell'anno dell'architettura di Pittsburgh: i Design Awards! (Giovedi 23 ottobre)
Il mio studio ha vinto 3 premi su 4 inviati, e siamo stati i vincitori più vincitori di tutti. Io non ho vinto col mio progetto per lo Young Architect Studio Competition, ma non importa: mi sono divertita a farlo, con la mia famiglia accanto, mentre ero in Italia. Sono comunque orgogliosa di quello che ho fatto e sono convinta che i vincitori (una coppia) siano più che meritevoli.
Eppoi, chemmefrega: tutti mi hanno fatto i complimenti per il volontariato che ho fatto, e la mega mappa di Pittsburgh. È stato un Gala molto bello e pieno di amici. Io ho fatto tante foto, sia per lo studio che per lo YAF (Young Architect Forum).







Ci sono anche un paio di selfies


Qui sotto: eccomi con i miei amici più cari a Pittsburgh: persone davvero simpatiche e tutte un po' pazzerelle.

Eccomi qui, trionfante sulla mia mappa, a fine serata. Penso sia già stata rimossa, ma non importa: è stata bella finchè è durata.


Ma continuiamo a puntare in alto: veniamo al weekend appena passato. Venerdì sera c'è stata una conferenza, un'altra, tenuta da un architetto inglese, famoso per i suoi centri di cura del cancro, chiamati Maggie's Centers. Sono in Gran Bretagna, e sono molti, anche se piccoli. Sono centri di cura tradizionale (non si sostituiscono all'ospedale, ma fanno piuttosto supporto morale e creano connessioni tra persone, per ritrovare la "speranza". Il titolo della conferenza era "L'Architettura della speranza" perchè questi centri, molto belli, hanno lo scopo di ispirare le persone e di far si che -un po' più felici- possano avere più energia per battere la malattia.
Questo architetto ho cominciato i centri con sua moglie, Maggie, malata di cancro, e morta nel 1995.
Oltre alla conferenza, c'era anche l'apertura della mostra al centro di architettura del Carnegie Museum.
Lo YAF farà un articolo, molto presto, e io mi sono offerta di fare le foto. Eccone un paio:




 Sabato, a parte scalare la Cattedrale, siamo andati a cena in un posto Italiano innovativo, chiamato Girasole, che oramai pronuncio anche io "Girasoli" così almeno capiscono di cosa parlo.
Eric ha preso la sua prima Moretti La Rossa. A lui piacciono birre un po' più buone, ma è stato positivo nel valutare la birra. A me piace sempre.


Su Walnut Street, nella via a lato dal ristorante, c'era una festa in strada. Halloween party, con musica dal vivo. Buffo.

C'era ance un furgone che vendeva merchandising per i Penguins, e io ho fatto la foto col mio amato 87, che è il numero del capitano Crosby.

Domenica, dopo Mondo Italiano (ultimo Italiano Espresso per un po' di tempo, che mò devo studiare) sono andata in Downtown e ho visto il musical "Chorus Line" in cui la mia cuginetta (che ormai non è più piccola, eh! ma per me lo rimane un po' sempre) aveva un ruolo principale.
La musica, dal vivo, era un orchestra di teen-agers davvero bravissimi. È una sorta di high school di artisti: musica, danza, pittura... tutte le arti! Si chiama CAPA Institute. Congratulazioni a sti fenomeni! 

Per il resto, come si dice a Milano: tutto rego. Solito tran tran quotidiano, un po' di scocciature (ho bucato la gomma della bici. Ancora.) ma si va avanti. Anzi, si va in salita, lentamente, ma solidamente.
Avrei voglia di un po' di "fuochi d'artificio", ma non importa: tempo al tempo.

Studierò.
Produrrò.
Costruirò.
Festeggerò.

E poi ricomincerò da capo, ogni volta:
Studierò.
Produrrò.
Costruirò.
Festeggerò.

<< Salirò, Salirò, Salirò... tra le rose di questo giardino... >>
Daniele Silverstri


Ciao!

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